giovedì 18 novembre 2010

CIA, VINO: a Palermo il IV forum nazionale sulla viticoltura. Commercializzazione e promozione del prodotto sui mercati esteri le ricette per superare la crisi. Presenti tutti i rappresentanti delle associazioni vinicole italiane.

L ’Aula magna della Facoltà di Agraria dell'Università di Palermo é stata oggi sede del quarto forum nazionale sulla viticoltura organizzato dalla Cia – Confederazione italiana agricoltori. Il forum ha affrontato, in oltre quattro ore di lavori serrati, gli aspetti legati alla commercializzazione e alla promozione del prodotto vinicolo facendo il punto sulle strategie da adottare per il suo rilancio.

A fare gli onori di casa è stato il presidente di Cia Sicilia, Carmelo Gurrieri, mentre ad intervenire sono stati tutti i “big” del settore vitivinicolo e dell'associazionismo dei produttori. Dopo i saluti ha preso la parola Salvatore Inghilleri, presidente della Cia di Palermo, secondo cui “é arrivato il momento di creare nuovi strumenti di partecipazione attiva e guardare ai mercati con una nuova strategia di marketing”.

Il reparto vitivinicolo italiano e siciliano - ha affermato al forum Diego Planeta, presidente di Assovini Sicilia - soffre ancora della insufficiente e in certi casi mancata valorizzazione dei propri prodotti. Questa è una delle tante ragioni che fanno sì che l’Italia sia un Paese che produce bene ma guadagna ancora troppo poco”. Per Riccardo Deserti, dirigente del Mipaaf “Bisogna impegnarsi per sfruttare le enormi possibilità del mercato vitivinicolo siciliano, risorse che potranno durare al massimo per altri tre o quattro anni. E’ necessario avviare attività di promozione, creare una strategia potente per l’inserimento nei mercati e per fare un vero salto di qualità”.

Per Gurrieri, infine, “in questo nuovo scenario economico e politico il rilancio non può’ che passare dal riordino di un sistema di produzione e commercializzazione ormai troppo vetusto. In Sicilia Occidentale, in particolare, devono fare quindi meglio le cantine sociali e le grandi realtà produttive che capitalizzano tutto il prodotto e che dovranno da subito puntare su una promozione e una commercializzazione più innovativa ed efficace”.

A chiudere i lavori, come da scaletta, i due assessori regionali presenti, di Sicilia e Veneto. Per Elio D’Antrassi, assessore regionale all’Agricoltura “la realtà produttiva siciliana vive il conflitto tra le filiere virtuose che riescono a rapportarsi al mercato e filiere non virtuose, incapaci di dialogarvi. Tali filiere rappresentano l’anello debole del mercato siciliano, in quanto non reagiscono e non applicano nessuna azione di marketing”.

Le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale Cia, Giuseppe Politi secondo cui “la leva della futura politica per il settore vitivinicolo deve poggiare su precisi presupposti: correggere il malfunzionamento del mercato, sostenere le imprese e il loro adattamento alle condizioni di mercato, soprattutto nei momenti di crisi, promuovere lo sviluppo di iniziative che vedono la partecipazione della filiera sulla base di regole di governance diffuse”.

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