giovedì 16 febbraio 2012

Vergogna!

E' il primo commento a caldo della Confagricoltura siciliana riguardo la votazione del Parlamento Europeo che ha approvato, in via definitiva, l'accordo con il Marocco.

Vergogna per l'incapacità della deputazione nazionale a sostenere unanimemente le ragioni dell'agricoltura mediterranea, del governo nazionale - forte con i deboli e debole con i poteri forti - e di quella Regionale, incapace di salvaguardare una delle poche risorse economiche in grado di garantire sviluppo e occupazione.

Il tutto è ora rimandato a giugno allorquando gli agricoltori saranno chiamati a fare i conti con la nuova IMU per garantire la stabilità dell'euro e la salvaguardia dei poteri finanziari.

La Confagricoltura siciliana, nell'interpretare il malessere dell'intera categoria, non esclude la possibilità di attivare una serie di manifestazioni di protesta, a partire da quella del prossimo primo marzo indetta con tutte le organizzazioni datoriali e sindacali.

"Non siamo per le guerre tra poveri - precisa il presidente regionale Gerardo Diana - ma l'accordo approvato da Strasburgo solo marginalmente aiuterà il processo di sviluppo economico e democratico del Marocco: i 700.000 ettari di terreno che saranno impiantati nel sud del paese con oliveti, agrumeti ed ortaggi in pieno campo saranno infatti gestiti dai soliti santuari della finanza che hanno già deciso a "tavolino" dove delocalizzare gli investimenti agricoli.

In piena crisi economica l’agricoltura italiana non può essere svenduta dall’Europa per incentivare il processo di democratizzazione dei paesi nord-africani. La stessa Europa dovrebbe garantire, con interventi compensativi, un corretto equilibrio tra i costi che sopportano le nostre imprese e quelle di questi paesi, oltre all’introduzione di procedure produttive che rispondano alle regole comunitarie ed a cui sono sottoposte le aziende italiane.

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