giovedì 15 marzo 2012

Accordo di programma : soddisfazione della Confagricoltura

Soddisfazione della Confagricoltura è stata espressa per la sottoscrizione dell’Accordo Quadro per la gestione degli ammortizzatori in deroga nel 2012 in tutta la Sicilia.

Si tratta – evidenzia l’Organizzazione che fa parte del tavolo permanente “SALVIAMO LA SICILIA” costituito all’indomani della manifestazione del 1° marzo – di un primo passo di quella azione complessiva che le Istituzioni locali, regionali e nazionali devono porre in essere, d’intesa con le parti sociali, per riqualificare la spesa pubblica, in funzione della creazione di lavoro produttivo e dei fattori di sostegno alle imprese, a partire dalla riprogrammazione dei fondi comunitari assegnati alla Sicilia e destinati allo sviluppo.

venerdì 9 marzo 2012

Agricoltura siciliana in ginocchio

Dopo i blocchi stradali di gennaio, la manovra “salva Italia” del governo Monti che patrimonializza i beni strumentali utilizzati per la produzione, l’accordo tra l’ UE ed il Marocco, l’ultima mazzata è arrivata dal cielo: la scorsa notte una violenta grandinata ha sconquassato vaste aree della Sicilia orientale.

Chicchi grandi come noci hanno raso al suolo le coltivazioni orticole ed i frutti ancora pendenti. Danni anche agli impianti arborei, alle strutture irrigue ed a quelle viarie. La Confagricoltura siciliana ha già attivato le proprie strutture provinciali per una quantificazione dei danni che dalle prime segnalazioni sembrano essere molto ingenti.

Il Presidente Gerardo Diana ha intanto invitato gli agricoltori a fare le segnalazioni dei danni ai sindaci, agli ispettorati provinciali dell’agricoltura ed alle agenzie del territorio.

Per la gravità dell’evento, che rischia di compromettere anche l’andamento delle prossime campagne, la Confagricoltura chiede l’urgente convocazione di un incontro regionale al fine di valutare la situazione ed individuare tutte le possibili iniziative di soccorso.

“Sul fronte delle calamità naturali – conclude il presidente Diana – la Sicilia sconta un notevole ritardo nel campo delle assicurazioni agevolate, uno strumento che se opportunamente supportato e divulgato metterebbe gli agricoltori al riparo dalle avversità della natura e della burocrazia”.


giovedì 16 febbraio 2012

Vergogna!

E' il primo commento a caldo della Confagricoltura siciliana riguardo la votazione del Parlamento Europeo che ha approvato, in via definitiva, l'accordo con il Marocco.

Vergogna per l'incapacità della deputazione nazionale a sostenere unanimemente le ragioni dell'agricoltura mediterranea, del governo nazionale - forte con i deboli e debole con i poteri forti - e di quella Regionale, incapace di salvaguardare una delle poche risorse economiche in grado di garantire sviluppo e occupazione.

Il tutto è ora rimandato a giugno allorquando gli agricoltori saranno chiamati a fare i conti con la nuova IMU per garantire la stabilità dell'euro e la salvaguardia dei poteri finanziari.

La Confagricoltura siciliana, nell'interpretare il malessere dell'intera categoria, non esclude la possibilità di attivare una serie di manifestazioni di protesta, a partire da quella del prossimo primo marzo indetta con tutte le organizzazioni datoriali e sindacali.

"Non siamo per le guerre tra poveri - precisa il presidente regionale Gerardo Diana - ma l'accordo approvato da Strasburgo solo marginalmente aiuterà il processo di sviluppo economico e democratico del Marocco: i 700.000 ettari di terreno che saranno impiantati nel sud del paese con oliveti, agrumeti ed ortaggi in pieno campo saranno infatti gestiti dai soliti santuari della finanza che hanno già deciso a "tavolino" dove delocalizzare gli investimenti agricoli.

In piena crisi economica l’agricoltura italiana non può essere svenduta dall’Europa per incentivare il processo di democratizzazione dei paesi nord-africani. La stessa Europa dovrebbe garantire, con interventi compensativi, un corretto equilibrio tra i costi che sopportano le nostre imprese e quelle di questi paesi, oltre all’introduzione di procedure produttive che rispondano alle regole comunitarie ed a cui sono sottoposte le aziende italiane.